Lo scrittore Silvio Perrella al Cortese

Il giorno martedì 11 aprile abbiamo assistito all’incontro con l’autore Silvio Perrella scrittore,saggista e critico letterario. Egli è autore di numerosi libri/saggi molto importanti, come a “Doppio scatto” e delle fiabe metropolitane come “L’aleph di Napoli”. Inoltre è collaboratore di giornali e riviste, quale ad esempio il Mattino, e ha curato diverse edizioni di libri di altri autori. In particolare,abbiamo discusso di “Addii, fischi nel buio, cenni”,i cui saggi contenuti sono tripartiti in anni ottanta, anni novanta e anni duemila, una sorta di viaggio nella cultura letteraria del Novecento.

Secondo Perrella, uno degli aspetti più affascinanti della letteratura è la corrispondenza che vi è fra il modo di scrivere,e il modo di vivere. Infatti, lo scrivere ha a che fare con il respirare, con il gesticolare, con il modo di camminare. È qualcosa che ci appartiene, e che in qualche modo ci rende noi. Comprendendo prima la personalità dell’autore,possiamo quindi anche capire meglio quel che vuole trasmetterci. Uno degli autori di cui abbiamo maggiormente discusso è Calvino,e del suo libro,”Le città invisibili”. Protagonisti di questo romanzo sono Marco Polo e l’imperatore, al quale l’esploratore parla del suo regno immenso, del quale ormai non sa più nulla.

In realtà, nessuna delle città esiste se non nella fantasia di Marco, e in ognuna c’è un po’ della sua città natia e tanto amata Venezia. Perrella ama le città che lo fanno perdere, che travolgono i suoi sensi tanto da fargli dimenticare ciò che è realtà, e che creano nella sua mente città invisibili. Direi che se dovessi descrivere con un aggettivo quest’incontro, lo definirei poetico, quasi etereo, ma la ricchezza che ci ha donato,è sicuramente palpabile.

(Elaborato: Sara Bucciero III B – Foto: Caterina Morgillo III B)